CARNITINA E CoQ10:
Cure miracolose o denaro buttato nel cesso?

di Sharon Hesterlee

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Se vai nel tuo locale negozio di cibi salutistici, ne troverai scaffalate pieni di sostanze "tutte naturali" portanti nomi  dal suono esotico come "L-carnitina" e "coenzima  Q10". Ultimamente, tutti ronzano su questi e su altri integratori metabolici con nomi prima conosciuti solamente dai biochimici e dai dottori. La sezione "Domande agli esperti" del sito web della MDA (www.mda.org) ha ricevuto domande riguardo i potenziali benefici della carnitina e del CoQ10 per pressoché ogni disturbo coperto dall'associazione. Ognuno sembra aver sentito della carnitina e del coenzima Q10, ma cosa fanno queste sostanze normalmente nel corpo? Ci sono realmente benefici nel trattamento delle malattie neuromuscolari e, se sì, quali sono?

La L-carnitina (carnitena) ed il coenzima Q10 (CoQ10) sono sostanze naturali che si trovano in tutte le cellule del nostro corpo e che giocano ruoli importanti nella produzione di energia. La carnitina ed il CoQ10 lavorano entrambi nei mitocondri -- piccoli componenti delle cellule a forma di cetrioli che possono essere pensati come "impianti energetici" delle cellule. I mitocondri sono dedicati a trasformare il cibo che noi mangiamo in ATP, una forma di energia che può essere usata dalle nostre cellule (vedi l'illustrazione). Qualche volta, quando qualcosa va storto in questo processo di trasformazione dell'energia, l'integrazione della dieta con apporto di carnitina o CoQ10 può avere un effetto drammatico, pressoché magico,.

Salvatore DiMauro, un ricercatore della MDA ed esperto di malattie mitocondriali alla Columbia University in New York, ricorda il caso di circa un anno fa di una giovane ragazza che era stata portata a New York dalla Polonia per il trattamento di una condizione cardiaca che la metteva in pericolo di vita.

"Fortunatamente," dice DiMauro, "qualcuno fu abbastanza illuminato da mandare al mio laboratorio una provetta di sangue. Noi misurammo il livello della sua carnitina che risultò estremamente basso. La diagnosi di carenza primaria di carnitina fu facile. A questa ragazza vennero somministrate alte dosi di carnitina e, tre settimane più tardi, il suo cuore, il quale era enorme, si era ristretto tornando normale. Ora lei fa la ballerina. Questo suo completo recupero è incredibile."

DiMauro aggiunge che trattare le carenze primarie di carnitina o CoQ10, nelle quali c'è un quantitativo anormalmente basso di queste sostanze nel corpo, è di soddisfazione per le persone che stanno lavorando in un campo che non è abituato a grandi successi terapeutici.

Ma cosa ne pensi riguardo i casi di gran lunga più frequenti in cui la carnitina ed il del CoQ10 vengono venduti senza bisogno di ricetta medica? Chi ne fa la pubblicità ed alcuni ricercatori sostengono che queste sostanze possono aumentare la forza muscolare (cosa che interessa coloro che hanno debolezza muscolare), trattano un gran numero di condizioni cardiache (un problema frequente nelle malattie neuromuscolari), aumentano il livello generale di energia (un obiettivo universale nelle malattie neuromuscolari), e aumentano la capacità del corpo di combattere i radicali liberi (cosa di speciale interesse per coloro che hanno la sclerosi laterale amiotrofica, o SLA).

"C'è molto sex appeal in queste sostanze metaboliche," dice George Karpati, un ricercatore finanziato dalla MDA e neurologo al Montreal Neurological Institute il quale, nel 1975, fu il primo ad usare con successo la carnitina per trattare una giovane paziente con debolezza muscolare e disfunzione del fegato e cervello. Karpati ha anche condotto studi sugli effetti del CoQ10 su alcune malattie mitocondriali. "Esse sono sostanze naturali e puoi tracciare degli accurati diagrammi dove puoi indicate che loro fanno un monte di bene al corpo, ma che non  cambiano la linea di fondo."

E così, chiacchiere e consigli privi di consistenza a parte, quale è la linea di fondo? Quante delle argomentazioni a sostegno della carnitina e del CoQ10 sono scientificamente giustificate, e per quali malattie neuromuscolari questi potrebbero  essere di beneficio? Solo perché queste sostanze sono "naturali" e sono coinvolte in certe funzioni corporee essenziali non significa che assumendo un quantitativo maggiore delle sostanze queste aumenteranno la loro normale attività in un modo benefico. Per esempio, talvolta il corpo è capace di assorbire solamente un certo quantitativo di una sostanza e non di più -- in questo caso, prendendo gli integratori, avrai il risultato di produrre delle "urine costose", come lo descrive un dottore.

D'altra parte, sotto certe circostanze, come nel caso della paziente del DiMauro, l'integratore può essere il salvavita. La carnitina ed il CoQ10 cadono dentro un strana categoria di farmaci privi di regolazione -- poiché essi sono prodotti normalmente nel corpo, essi sono considerati integratori (come le vitamine) e possono essere acquistati senza bisogno di ricetta medica. Nello stesso tempo, entrambi questi integratori hanno drammatiche applicazioni mediche, e devono essere assunti da alcune persone. Al di fuori di queste situazioni documentate, la prova dei loro effetti benefici è meno chiara. La buona notizia è che né per la carnitina né per il CoQ10 sono noti seri effetti collaterali.


La CARNITINA SI OCCUPA DELLE SCORTE

La carnitina è una piccola molecola che lavora nel "reparto ricezioni e  spedizioni" dei mitocondri, dove viene smistato il traffico nella e dalla matrice (il compartimento interno dei mitocondri) (vedi illustrazione). Al reparto ricezioni e  spedizioni, la sicurezza è stretta -- non ad una sola molecola è permesso di attraversare la membrana interna. In realtà, i grandi acidi grassi a catena lunga non riescono ad attraversare per niente la membrana senza la scorta della carnitina.

E' importante che gli acidi grassi a catena lunga arrivino dentro la matrice mitocondriale perché gli acidi grassi sono la maggiore fonte di energia per il cuore ed i muscoli scheletrici. Durante il riposo, circa il 70 percento dell'energia richiesta dai muscoli scheletrici viene ricavata bruciando gli acidi grassi e, durante l'esercizio sostenuto, dopo che sono state esaurite le riserve di glucosio (zucchero), la fonte primaria di carburante nuovamente diventano gli acidi grassi.

In aggiunta allo scortare gli acidi grassi fin dentro il compartimento interno dei mitocondri, la carnitina ha anche una seconda attività come parte del gruppo di pulizia dei materiali pericolosi. Legandosi ai prodotti metabolici in eccesso che non sono stati usati dalle cellule, la carnitina è in grado di scortarli fuori dai muscoli ed, infine, fuori dal corpo nelle urine. Normalmente, solamente la carnitina che è legata ad altre molecole viene dispersa nelle urine.

Sebbene la maggior parte della carnitina nel corpo può essere trovata nei muscoli volontari e cardiaco, le cellule muscolari di per se stesse non possono produrre la carnitina. Circa il 75 percento del fabbisogno di carnitina nel corpo è derivato dalla dieta (carne rossa, pollame, pesce e prodotti lattiero caseari) ed il resto viene prodotto nel fegato e nei reni. La carnitina liberata nel sangue viene importata attivamente dentro le cellule muscolari attraverso un trasportatore specifico per la carnitina.


QUANDO LA CARNITINA AIUTA
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Per vedere l'illustrazione più grande

DiMauro e Karpati concordano che, quando il quantitativo della carnitina nel corpo è innaturalmente basso, come nella carenza primaria di carnitina, l'integrazione con carnitina può essere un trattamento molto efficace.

Una riduzione della carnitina causa diversi problemi nel corpo. Primo, poiché la carnitina è necessaria per portare gli acidi grassi a catena lunga dentro la matrice mitocondriale per il loro ulteriormente processamento, una inadeguata disponibilità di carnitina significa che il corpo non può usare questo importante carburante come fonte di energia. La diminuzione nella disponibilità di energia causa debolezza muscolare, particolarmente dopo una attività sostenuta o durante il digiuno.

Un secondo problema è che i prodotti metabolici inutilizzati, compresi gli acidi grassi, iniziano ad accumularsi nelle cellule. Secondo DiMauro, questo anormale accumulo di acidi grassi può agire come un "detergente" e dissolvere porzioni delle membrane della cellula. Un accumulo di acidi grassi può anche provocare confusione in altre aspetti del metabolismo.


DA COSA E' CAUSATA LA CARENZA DI CARNITINA?

La carenza di carnitina può essere causata da difetti genetici o da fattori ambientali come la dieta ed i farmaci. La carenza di carnitina ereditaria, una malattia coperta dalla MDA, è suddivisa in carenza di carnitina "primaria" e"secondaria".

Se sei una delle rare persone che hanno una carenza primaria di carnitina, allora hai una grave riduzione della carnitina (meno del 10 percento del normale) nel sangue o nei tessuti specifici. Uno studio recente ha confermato che i bassi livelli tissutali della carnitina sono causati da un trasportatore della carnitina difettoso che impedisce a questa molecola vitale di entrare nelle cellule appropriate. Un trasportatore difettoso può anche essere all'origine dei bassi livelli di carnitina nel sangue permettendo che la carnitina libera venga escreta con le urine invece di venire riassorbita dai reni. La carenza di carnitina primaria viene classificata come "carenza di carnitina sistemica," la quale coinvolge molti organi compresi il cuore ed il cervello, o "carenza di carnitina muscolare," la quale è ristretta ai muscoli volontari.

I sintomi della carenza primaria di carnitina, i quali possono comprendere  ogni cosa dalla debolezza muscolare alla disfunzione del cuore e del cervello, risponde bene all'integrazione con carnitina. L'idea è che persino nonostante il trasportatore di carnitina sia difettoso, inondando il sistema con alte concentrazioni di carnitina, ne entrerà abbastanza dentro le cellule dove è necessaria.

Se hai un disturbo mitocondriale, puoi anche essere a rischio per una carenza di carnitina. La carenza di carnitina può aversi come effetto secondario di svariate malattie mitocondriali, in particolare di quelle coinvolgenti il processamento preliminare degli acidi grassi, come nella carenza di acil-CoA deidrogenasi a catena media (MCAD), e quelle colpenti la catena di trasporto degli elettroni, come nella carenza di citocromo c ossidasi.

Quando alcuni elementi della linea di assemblaggio mitocondriale sono difettosi, iniziano ad accumularsi dei prodotti metabolici intermedi o "grezzi". La carnitina si lega ai metaboliti in eccesso e li trasporta fino ai reni, dove entrambe le sostanze vengono escrete nelle urine. Il risultato netto di questa attività è che il quantitativo generale di carnitina nel corpo può risultarne ridotto perché i reni ne espellono tanta nella forma legata. L'integrazione di carnitina viene data talvolta alle persone con una malattia mitocondriale per provare a migliorare il rapporto della carnitina libera e legata. Questa terapia, come nella carenza primaria di carnitina, ha avuto gradi di successo variabili.

La carenza di carnitina è stata anche documentata occasionalmente in persone con la distrofia muscolare di Duchenne, probabilmente come risultato della "permeabilità" delle membrane muscolari, dice DiMauro. Poiché la carnitina è una sostanza abbondante nei muscoli, spiega, la sua integrazione certamente non andrà a fare nessun danno. Comunque, è meglio avvertire che le persone non devono pensare che la carnitina sia una terapia per la distrofia muscolare.

Infine, anche i fattori ambientali possono causare carenza di carnitina. Alcuni farmaci, come il farmaco anti-epilettico acido valproico (Depakene), o delle diete speciali, come il vegetarianismo stretto, possono portare alla carenza di carnitina. In questi casi, l'integrazione con carnitina può aiutare a controbilanciare questi fattori. Il tuo dottore può darti maggiori informazioni su quando tu possa essere a rischio per la carenza di carnitina.

Se hai un disturbo neuromuscolare e non sei sicuro se dovresti prendere la carnitina, chiedi al tuo dottore di fare un controllo. E dopo aver controllato il livello della carnitina nel tuo sangue, farai fare la misurazione del totale della carnitina e della carnitina libera così che possa essere calcolato il quantitativo della carnitina che è legata ad altri metaboliti. Persino se i tuoi livelli del totale della carnitina sono normali, quando troppa carnitina esiste nella forma legata, un problema frequente in molte malattie mitocondriali, può aversi debolezza muscolare.


QUANDO LA CARNITINA NON AIUTA

DiMauro e Karpati rinforzano che l'integrazione di carnitina è probabilmente solamente di beneficio per coloro i cui livelli della carnitina sono diminuiti a causa di carenza di carnitina primaria o secondaria, o in casi quando i farmaci o le diete provocano una carenza di carnitina.

"Ogni altra situazione in cui la carnitina viene usata -- per la stanchezza in generale, l'affaticamento, il miglioramento delle prestazioni atletiche o disturbi nei quali i livelli della carnitina non sono bassi -- è disperatamente fuori," dice Karpati. "Non ci sono prove di sorta che, sotto queste circostanze, l'integrazione con carnitina abbia una utilità giustificata."

In realtà, ci sono prove che il sistema che assorbe la carnitina dall'intestino e la rilascia nel sangue può essere "saturabile." Questo significa che il corpo può assorbire solamente certo un quantitativo di carnitina alla volta, non c'è quindi motivo che se ne prenda più di quel quantitativo. Inoltre, sebbene la maggior parte della carnitina libera sarà trattenuta dai reni quando i livelli della carnitina circolante sono normali, quando il quantitativo della carnitina libera nel sangue è sopra il normale, i reni la espelleranno -- producendo "costose urine."

La carnitina è disponibile, come farmaco soggetto a prescrizione approvato dalla FDA, con il nome Carnitor, prodotto dalla Sigma Tau Pharmaceuticals. La carnitina viene anche venduta senza bisogno di ricetta medica nei negozi di cibi salutistici, nelle parafarmacie e in Internet. Il prodotto venduto senza bisogno di ricetta medica come la "L-carnitina" teoricamente contiene la stessa sostanza chimica come nella prescrizione di marca Carnitor; comunque, sia DiMauro che Karpati ammettono di avere una preferenza verso la prescrizione di marca perché i prodotti venduti come integratori non sono soggetti alle stesse regole e controlli. Secondo uno studio alla Duke University Medical Center molte marche della carnitina prive di prescrizione non si sciolgono appropriatamente. Un'altra considerazione è che la forma prescrivibile può essere coperta dall'assicurazione sulla salute.

Il Carnitor costa circa 3,10 $ al grammo per la forma liquida e 2,70 $ al grammo per la forma in pillole. Il prezzo medio della carnitina venduta senza bisogno di ricetta medica varia da 75 centesimi al grammo a 2,50 $ al grammo. La dose terapeutica per adulti con carenza di carnitina è da 1 a 3 grammi al giorno. Il dosaggio per i bambini è circa da 40 a 100 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo . Se hai un disturbo neuromuscolare, consultati con il tuo dottore prima di prendere qualsiasi integratore nutrizionale.

Non c'è pressoché nessun effetto collaterale della carnitina, dice DiMauro, oltre la manifestazione occasionale di diarrea nei bambini, della quale ci si può prendere cura aggiustando il dosaggio.


IL CoQ10 -- LAVORA NELL'AMBITO DELLA CATENA

Il CoQ10, conosciuto anche come ubichinone, è una molecola liposolubile prodotta in tutte le cellule. Mentre la carnitina lavora nel reparto ricevimento e spedizioni della fabbrica mitocondriale. Il CoQ10 lavora nell'officina principale come membro della linea di assemblaggio che estrae energia dalle materie prime portate dentro i mitocondri. Questa linea di assemblaggio, nella membrana mitocondriale interna, è chiamata catena di trasporto degli elettroni, o catena respiratoria.

Un altro ruolo del CoQ10 è la sua capacità di agire come antiossidante. Sebbene la maggior parte dell'ossigeno usato dalla catena di trasporto degli elettroni finisca con l'andare a far parte di molecole d'acqua neutre, talvolta le molecole di ossigeno perdono un elettrone e diventano "cariche." In grande quantità, queste molecole di ossigeno cariche, conosciute come radicali liberi dell'ossigeno, possono essere molto distruttive per le membrane della cellula. (E anche per le altre componenti cellulari compresi il DNA cellulare e mitocondriale ndt)

Il danno cellulare che si ha in molte anormalità mitocondriali ed in alcune malattie neurodegenerative, come la SLA, si pensava fosse collegato o peggiorato da una eccessiva produzione di radicali liberi -- conosciuta come "stress ossidativo."

La ricerca ha dimostrato che il CoQ10 è in grado di partecipare ad un sistema di tamponamento cellulare finalizzato a proteggere contro lo stress ossidativo. Gli scienziati pensano che il CoQ10 agisca come un "antiossidante" nella cellula perché esso ha la capacità di neutralizzare le molecole di ossigeno cariche senza destabilizzarsi esso stesso, bloccando così la distruttiva reazione a catena. Il CoQ10 potrebbe anche ridisporre gli elettroni in avanti e indietro con la vitamina E per aiutare a neutralizzare l'eccesso di cariche.


QUANDO IL CoQ10 LAVORA

Questo piccola, modesta molecola che lavora nei nostri mitocondri è stata definita dall'industria dei cibi salutistici come la "fontana della giovinezza." E' stato affermato che il CoQ10 può prevenire la malattia cardiaca, il cancro, le malattie neurodegenerative e l'invecchiamento.

Se così è quali sono le prove che l'integrazione di CoQ10 sia realmente di beneficio medico? Sfortunatamente, i benefici terapeutici del CoQ10 per la maggior parte delle situazioni rimangono irrisolti per la mancanza di studi ben controllati.

Karpati dice, "Tutte le volte che valuti ognuno di questi agenti, devi usare dei punti di riferimento obiettivi per determinare la loro utilità. I punti di riferimento soggettivi come 'Sto meglio', 'Posso fare di più' o 'Sono più attivo' non sono sufficienti".

Come con la carnitina, i soli benefici drammatici incontrovertibili della integrazione con il CoQ10 sono stati visti in quelle persone in cui, ovviava ad un difetto genetico, per il quale avevano dei livelli ridotti di CoQ10 nelle loro cellule, una condizione conosciuta come carenza primaria di CoQ10.

"Noi abbiamo visto un numero di pazienti in aumento con livelli molto bassi di CoQ10 nei muscoli," dice DiMauro. Egli descrive anche un tipo di carenza di CoQ10 che si manifesta nel sistema nervoso e provoca una diminuzione della coordinazione dei muscoli (atassia). Entrambe queste carenze primarie di CoQ10 rispondono molto bene al trattamento con questo integratore, dice DiMauro.


QUANDO VALE LA PENA DI PROVARE IL CoQ10

Le persone con malattie colpenti i mitocondri riconosceranno il CoQ10 come un frequente componente dei "cocktail metabolici" -- un gruppo variabile di vitamine e integratori frequentemente presi per le malattie mitocondriali; comunque, non ci sono prove che il CoQ10 sia inferiore al normale nella maggior parte di queste malattie.

"E così quale è il comportamento razionale?" dice DiMauro. "Ci potrà essere uno che che prova ad aumentare il quantitativo del CoQ10 per favorire il flusso degli elettroni lungo la catena. Ma è' più probabilmente che il CoQ10 venga dato per le sue proprietà antiossidanti."

DiMauro spiega che poiché la catena di trasporto degli elettroni è la fonte principale dei radicali liberi dell'ossigeno, un malfunzionamento in questa catena (come avviene in alcune malattie mitocondriali) può provocare persino una maggiore accumulazione di radicali liberi, così il CoQ10 viene dato per provare a tagliare fuori questa accumulazione.

Ma l'integrazione con il CoQ10 è realmente di aiuto nelle malattie mitocondriali? I pochi studi pubblicati producono un misto di risultati. Studi più recenti hanno concluso che ci sono benefici nella integrazione con il CoQ10.

Puoi avere sentito che il CoQ10 può essere utile nel trattamento delle condizioni cardiache che possono aversi in congiunzione con molte malattie neuromuscolari, comprese, ma non limitate alla, distrofia muscolare, alle miopatie mitocondriali e alla distrofia miotonica (MMD). Sebbene siano stati riportati molti studi sul CoQ10 nel trattamento di vari tipi di condizioni cardiache, nuovamente, i risultati sono stati un misto. Se il CoQ10 fornisce un qualche beneficio in queste condizioni, è probabile che sia un piccolo beneficio.

Infine, la capacità del CoQ10 di agire come antiossidante ha anche portato i ricercatori a provare la sostanza nel trattamento delle malattie neurodegenerative pensando che potessero essere collegate allo stress ossidativo. I ricercatori finanziati dalla MDA alla M. Flint Beal of Cornell University in New York, hanno condotto esperimenti per determinare se il CoQ10 può proteggere i neuroni motori dalla morte cellulare che normalmente avviene nella SLA.

In uno studio controllato pubblicato nel numero di luglio 1998 di Proceedings of National Academy of Sciences, Beal ha trovato che i topi con la SLA che prendono il CoQ10 sopravvivono significativamente più a lungo dei topi con la SLA a cui non è stato dato l'integratore. Sebbene questi risultati appaiano promettenti, saranno necessari ulteriori esperimenti.

La buona notizia è che il CoQ10 non ha effetti collaterali noti, ed esso è disponibile senza bisogno di ricetta medica nei negozio di cibi salutistici e nelle farmacie. La confezione da 30 milligrammi, che è il dosaggio giornaliero suggerito da molti fornitori di cibi salutistici, si vende a circa 33 centesimi a pillola. Fa attenzione che la concentrazione e la purezza possono variare, e ricorda di consultare con il tuo dottore prima di prendere qualsiasi integratore su base regolare. Il CoQ10 non è attualmente disponibile nella forma a prescrizione..