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Traduzioni a cura di Natale Marzari

Dopo 41 anni e 5 mesi, nel maggio 2006 la magistratura di Trento ha riconosciuto l'esistenza  e  la gravità di quella malattia rara che nessuna altra istituzione o persona singola della provincia di Trento ancora mi riconosce, e per negare la quale ancora mi perseguita.    Natale Marzari


 

 

     
 

MITO 101 - Consulenza genetica per le malattie mitocondriali

 
   

Marni J. Falk, MD

Children’s Hospital of Philadelphia
Philadelphia, PA

 

 

 

Consulenza genetica per le malattie mitocondriali

La malattia mitocondriale non è un singolo disturbo ma piuttosto una raccolta di centinaia di differenti malattie, ognuna con una differente prognosi e spesse volte con una ampia variabilità clinica, persino quando colpisce membri della stessa famiglia. Questa complessità clinica deriva dalla ampia genetica eterogeneità della malattia mitocondriale. Sicuramente, la causa primaria possono essere le mutazioni nei geni del DNA mitocondriale (mtDNA) o del DNA nucleare (nDNA). I candidati genetici potenziali abbondano, visto che nei mitocondri sono state trovate più di 1.500 proteine differenti. Inoltre, sono in crescente aumento le identificazioni di disfunzioni mitocondriali che avvengono come fenomeno secondario in molti altri disturbi “genetici” non considerata tipicamente essere malattie mitocondriali (comprese anormalità cromosomiche e comuni disturbi come la malattia di Parkinson e il diabete mellito) e possono persino derivare da tossicità ambientali.

INDICAZIONI PER LA CONSULENZA GENETICA
La formale consulenza genetica è chiaramente indicato per le persone con una malattia mitocondriale in modo da: (i) interpretare correttamente gli esami genetici diagnostici condotti su persone affette e i loro parenti; (ii) rassegna della stima del rischio di ricorrenza per fratelli e sorelle e discendenti delle persone affette; e (iii) discutere la prognosi. Un altro importante aspetto del consulto genetico è aiutare nelle preoccupazioni psicosociali che accompagnano queste diagnosi. Tali preoccupazioni spesso includono la pena per la perdita di un infante o bambino inizialmente sano, il rimorso nella percezione dell'insufficienza nel compito di fornire una adeguata assistenza ad un bambino malato, legate alla difficoltà di quando i sintomi sono presenti nella prima infanzia, confusione circa le terapie non provate, l'incertezza finanziaria collegata alla gestione medica a lungo termine e possibili cure a vita, come pure la naturale e appropriata preoccupazione se altri membri della famiglia sono a rischio. Possono sorgere problemi etici riguardo se procedere con supporto a lungo termine o interventi chirurgici, come l'inserimento del sondino gastrostomico, davanti ad una prognosi negativa.  Infine, è importante riconoscere che le famiglie spesso sono incapaci a muoversi al di fuori del loro sentire e si focalizzano sulle cure sintomatiche per il loro bambino fino a che non sia stata stabilita una chiara diagnosi. Il consulto genetico può aiutare a dare un indirizzo a molte di queste aree di preoccupazione.

MODELLI DI EREDITARIETA'
Tutte le cause delle malattie mitocondriali sono genetiche, con differenti modelli di ereditarietà visti nelle
diverse malattie mitocondriali. Comunque, non tutti i problemi genetici sono necessariamente "già
presenti” in una famiglia. Può avvenire, che una alterazione genetica possa essersi appena originata (de novo) nella persona colpita. Una panoramica dei maggiori modelli di malattia genetica associati con una malattia mitocondriale (materna, autosomica recessiva, autosomica dominante, e collegata al cromosoma X) sono illustrati nella tabella 1, insieme con le loro specifiche implicazioni per il rischio di ricorrenza per i fratelli e sorelle e futuri bambini di una persona affetta. Poiché la maggior parte delle malattie mitocondriali primarie diagnosticate nella fanciullezza (dal 67% al 90%) sono ereditate in un modello autosomico recessivo, è importante da riconoscere quale sia lo stato del rischio di ricorrenza per tutti i fratelli e sorelle; la probabilità di ricorrenza è piuttosto bassa per la maggior parte dei disturbi autosomici recessivi, se il genitore ha un partner differente nelle future gravidanze. Comunque, per quei tratti ereditati maternamente o collegati al cromosoma X, o dei quali la madre è affetta o è portatrice il rischio di ricorrenza è indipendente dal suo partner.

MALATTIE MITOCONDRIALI COLLEGATE AL mtDNA
I difetti genetici del mtDNA sono ereditati in un modello materno che include le mutazioni puntiformi del mtDNA, piccole delezioni (numerose coppie di basi), e, raramente, grandi delezioni con o senza duplicazioni. Sono disponibili sensibili esami diagnostici per queste possibilità, con l'importante avvertimento che è necessario sia esaminato un tessuto informativo sulla base dei sintomi della persona in in esame (più comunemente muscolo). Se dovesse venire identificata come causativa una mutazione nel mtDNA in un bambino con una storia normale nella famiglia materna, si tratterebbe probabilmente di una mutazione nuova (de novo). Questo scenario dovrebbe dare un basso rischio di ricorrenza dell'ordine dall'1% al 4% per ogni susseguente gravidanza, basato sulla possibilità teorica che persino nonostante la madre no abbia sintomi, alcune delle sue uova possono portare la stessa mutazione (mosaicismo della linea germinale). Naturalmente, la mutazione potrebbe essere ricercata in altri tessuti nella persona colpita o nei suoi membri della famiglia materna nello sforzo di rifinire ulteriormente la stima del rischio di ricorrenza. Inoltre, se la mutazione è conosciuta avvenire in un gene per un RNA di trasferimento del mtDNA, spesso non è possibile predire l'aspettativa della gravità dei sintomi e se la mutazione dovesse ricorrere in altri membri della famiglia.

MALATTIE MITOCONDRIALI derivanti dal nDNA
Se il mtDNA è stato ampiamente analizzato ed è stato trovato essere normale, persino l'ereditarietà nucleare diventa più probabile in un bambino con una malattia mitocondriale. In questa situazione, è importante da riconoscere che il rischio di ricorrenza della malattia mitocondriale per fratelli e sorelle non eccede il 50%. Poiché il bambino affetto ha più probabilmente una forma autosomica recessiva di malattia mitocondriale, il probabile rischio di ricorrenza per i genitori di un bambino affetto dovrebbe cadere in una ristretta gamma di meno del 1% fino al 25%. Specificatamente, uno scenario recessivo suggerisce che entrambi i genitori sono portatori asintomatici per la mutazione genetica causativa, con una probabilità del
25% (1 su 4) che le gravidanze successive siano similmente affette e una probabilità del 67% (2 su 3) che i fratelli e sorelle non colpiti siano essi stessi portatori. L'ereditarietà autosomica dominante rimane una possibilità, ma l'assenza di rilevamenti clinici in un genitore indicherebbe una mutazione de novo, con portatori a basso rischio di ricorrenza (meno del 1%). Naturalmente, la causa genetica specifica deve essere confermata per fornire una stima del rischio più accurata.

Nel caso in cui non è possibile identificare una mutazione causativa nei geni nucleari, non è possibile determinare le aspettative di gravità per un altra persona colpita riguardo il modello di ereditarietà genetica sospetta . Fino ad ora, sono state identificate mutazioni patogene causanti un ampio spettro di malattie mitocondriali in più di 50 geni nucleari. Poiché il numero dei geni implicati nelle malattie mitocondriali continua a crescere, aumentano le metodologie di esaminazione, e diventano disponibili ulteriori opzioni di esaminazione diagnostica, il potenziale del perseguire ulteriori diagnosi basate sulla genetica delle malattie mitocondriali deve essere rivisto con il tempo.


ESAMINAZIONE GENETICA PRENATALE PER LE MALATTIE MITOCONDRIALI
L'esaminazione genetica diagnostica prenatale può chiarire ulteriormente il rischio di ricorrenza sul nascituro o sui fratelli e sorelle di un persona colpita, ma è possibile solo nel caso che possa essere identificata una definita mutazione genetica nella persona colpita; il suo uso è più semplice per i geni del nDNA che per i geni del mtDNA per via della complessità dell'ereditarietà materna. Quando le mutazioni genetiche causative sono conosciute, le opzioni specifiche della diagnostica genetica prenatale che possono essere considerate includono la diagnosi genetica pre-impianto (PGD, condotta praticando prima la fertilizzazione in vitro e impiantando l'embrione dal 3 al 5 al giorno nell'utero per conseguire una gravidanza), i campioni dei villi corionici (il tessuto placentale è disponibile per l'esaminazione  fra la 10a e 12a settimana di gestazione), e l'amniocentesi (campioni di liquido amniotico che viene tipicamente condotta fra la 16a e la 20a settimana di gestazione). Ulteriori discussioni circa i rischi, i  benefici, e la disponibilità di queste opzioni di diagnostica genetica prenatale individualizzata sono disponibili su www.genereviews.org. Gli screening sui neonati attualmente non esaminano per i disturbi mitocondriali.

 


 

Tabella 1. Modelli di ereditarietà genetica causativi di malattie mitocondriali primarie.

Modelli di ereditarietà delle principali
malattie mitocondriali

 Esempio

Rischio di ricorrenza per tutti i fratelli e sorelle

Rischio di ricorrenza per i figli di
femmine affette

Rischio di ricorrenza per i figli di
maschi affetti

Materna

mutazioni puntiformi del mtDNA;
grandi delezioni nel mtDNA
+/- duplicazioni (rare)

1-4% con madre senza sintomi; fino al 50% con madre sintomatica

Fino al 50% sia per i figli che per le figlie

Nessuno

Autosomica recessiva

Mutazioni nelle
subunità della catena respiratoria codificate dal nDNA o nei
fattori di assemblaggio;
deplezione nel mtDNA
(POLG1, TK2,
DGUOK, ecc.)

25%

Tutti i bambini saranno portatori (probabilmente asintomatici);
Il numero dei colpiti dipende
dalla frequenza dei portatori nella popolazione

Tutti i bambini saranno portatori (probabilmente
asintomatici);
Il numero dei colpiti dipende
dalla frequenza dei portatori nella popolazione

Autosomica dominante

Oftalmoplegia esterna progressiva
(POLG1)

50% se un genitore è
affetto; <1% basato sul mosaicismo della linea germinale se i
genitori sono asintomatici

50% sia per i figli che per le figlie

50% sia per i figli che per le figlie

Collegata a X

Anemia sideroblastica
(ABC7);
Sindrome di Barth
(tafazzina);
sindrome di Mohr-Tranebjaerg
(DDP1)

Se la madre è una portatrice:
50% per i i fratelli di venire colpiti e 50% per le sorelle di essere portatrici (probabilmente asintomatiche);
Se de novo, <1% per
fratelli di venire colpiti
o le sorelle essere portatrici

Se con madre sintomatica,
50% per i figli essere
affetto e 50% per le
figlie di essere
portatrici/affette
(dipendendo dal loro modello di inattivazione del X)

Nessuno per i figli; 50% per le
figlie di essere portatrici
(probabilmente asintomatiche)

Sporadica

Biopsia muscolare con prove di disfunzione della catena respiratoria
senza una chiara eziologia genetica

Incerta

Incerta

Incerta

 

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