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Traduzioni a cura di Natale Marzari

Dopo 41 anni e 5 mesi, nel maggio 2006 la magistratura di Trento ha riconosciuto l'esistenza  e  la gravità di quella malattia rara che nessuna altra istituzione o persona singola della provincia di Trento ancora mi riconosce, e per negare la quale ancora mi perseguita.    Natale Marzari


 

 

     
 

MITO 101 - Audiologia

 
   

Patrick F.Chinnery, MBBS (Hons), PhD, MRCPath, FRCP,

Consultant Neurologist, Regional Neuroscience Centre, Newcastle upon Tyne, UK,

Wellcome Trust Senior Fellow in Clinical Science,

Professor of Neurogenetics, University of Newcastle upon Tyne, UK.

 

 

 

 

Audiologia

Punti chiave 

  • Il danneggiamento dell' udito è un caratteristica comune della malattia mitocondriale 1, 2, ma non tutti i pazienti con una malattia mitocondriale svilupperanno sordità. 
  • La compromissione uditiva spesso non viene scoperta per molti anni e può essere fatta passare in secondo piano da aspetti più acuti o fisicamente più disabilitanti di un disturbo mitocondriale multi-sistemico 3
  • La compromissione uditiva nella malattia mitocondriale spesso risponde bene al trattamento 4. I medici devono perciò mantenere bene in mente il sistema auditivo sia per i consulti di nuovi pazienti sia quando essi visitano pazienti con una diagnosi stabilita.
  • Si deve usare l'audiometria clinica per rivelare la perdita di udito sub-clinica. 
  • La sua gestione include l'amplificazione digitale per aiutare l'udito e l'impianto cocleare.

Indagine clinica del sistema auditivo

  • I disturbi mitocondriali sono spesso caratterizzati da sordità cocleare, la quale può essere esaminata usando l'audiogramma a tono puro come una strumento clinico standard (Figura). Questo può essere usato per diagnosticare la sordità, e valutarne il modello e la gravità. 
  • Anche la valutazione delle emissioni otoacustiche (OAE) 5 è di aiuto. Le OAE sono suoni prodotti da un meccanismo cocleare attivo. Se assenti, questo indica una componente cocleare.
  • Il funzionamento del nervo uditivo e del percorso ascendente può essere valutato usando i potenziali uditivi evocati del tronco cerebrale con l'elettroencefalogramma (EEG)  misurati in risposta a dei click. Questa è chiamata anche audiometria dei potenziali evocati del tronco cerebrale (BEA).  Le onde I e II dei potenziali del tronco cerebrale hanno origine nel nervo uditivo mentre le onde da III a V hanno origine nelle strutture del tronco cerebrale centrale sotto il collicolo inferiore nel tetto. 
  • L'imaging a risonanza magnetica (MRI) strutturale permette l'identificazione di lesioni entro il percorso uditivo ascendente 6
  • L'imaging a risonanza magnetica funzionale e la magnetoencefalografia possono svilupparsi in strumenti clinici per la valutazione dei processi auditivi centrali 7, ma queste attualmente vengono usate solo nella ricerca.

Caratteristiche cliniche della sordità mitocondriale

  • La perdita di udito nella malattia mitocondriale può essere isolata (non-sindromica) o parte di un disturbo multisistemico complesso (sordità sindromica). Le maggiori sindromi cliniche sono riassunte nella tabella 1. 
  • La perdita di udito è solitamente periferica e dovuta a disfunzione del nervo uditivo o cocleare. 
  • Nei pazienti con un disturbo mitocondriale multi-sistemico , il sistema uditivo può anche essere colpito nel tronco cerebrale, nel mesencefalo o ad un livello più alto nella corteccia uditiva – ma questo spesso può essere fatto passare in secondo piano dalle lesioni periferiche. 
  • La perdita di udito periferica colpisce tipicamente per prime le frequenze alte, seguite dalle frequenze intermedie, ed infine coinvolgente le frequenze basse, causante il tipico audiogramma “piatto” visto in una persona con sordità grave 3, 8, 9 (Figura). 
  • Le OAE sono assenti nella maggioranza dei pazienti con sordità mitocondriale dovuta al coinvolgimento cocleare 3, 9-11.
  • La componente periferica grave solitamente è di ostacolo agli stimoli fisiologici nel raggiungere i percorsi del tronco cerebrale, rendendo difficile valutare la componente centrale della sordità. La MRI strutturale può essere usata per rivelare le anormalità nel tronco cerebrale e coinvolgenti i percorsi uditivi centrali e nella corteccia uditiva. L'esistenza di una grave malattia neurologica centrale limiterà il miglioramento seguente l'impianto cocleare. 
  • Un grave deterioramento può subentrare anche acutamente, particolarmente in pazienti con la mutazione m.3243A>G mutazione 3, 9 e nei pazienti con la mutazione m.1555A>G nei quali essa può essere collegata alla esposizione egli aminoglicosidici 12.

Gestione della sordità mitocondriale

  • Nella maggior parte dei pazienti, il deficit primario è cocleare e risponde bene all'amplificazione singola o binaurale 
  • Una scarsa risposta all'amplificazione potrebbe essere dovuta ad ulteriore coinvolgimento uditivo centrale (come il tronco cerebrale e le sue connessioni) o ad una coincidentale malattia dell'orecchio medio
  • Chiedere sempre degli acufeni, perché mascherando gli acufeni  può migliorare la funzione uditiva. 
  • Per i pazienti con un grave difetto binaurale che non rispondono bene all'amplificazione deve essere considerato l'impianto cocleare. Questo ha avuto successo in molti pazienti con sordità isolata e sindromica dovute alla malattia mitocondriale 9, 13-18, con approssimativamente ~2/3 in grado di conversare al telefono a seguito dell'intervento 18 
  • Sebbene le complicazioni siano rare, l'impianto cocleare dovrebbe essere intrapreso solo con cautela. E' essenziale il coinvolgimento stretto di un medico mitocondriale per identificare le caratteristiche sistemiche della malattia mitocondriale prima, durante e dopo l'intervento poiché potrebbero comprometterne il risultato. 
  • La compromissione cognitiva, nascosta da una grave sordità, può limitare la riabilitazione uditiva dopo un intervento con successo. Può non essere prudente investire in un impianto cocleare per un paziente con una prognosi molto negativa della sua riuscita.

Riconoscimento

  L'autore è un Wellcome Trust Senior Fellow in Clinical Science che ha anche ricevuto il supporto finanziario alle ricerche dalla United Mitochondrial Diseases Foundation. Questo capitolo è stato adattato da 21.

 

 

Figura

 Audiogrammi di toni puri mostranti: (A) grave perdita di udito estesa a tutte le frequenze in un uomo di 44 anni portatore della mutazione 3243A>G tRNA Leu(UUR) del mtDNA; e (B) perdita di udito alle alte frequenze in un  uomo di 56 anni con la sindrome di Kearns Sayre dovuta ad una singola delezione di 4.7Kb nel mtDNA. Cerchietti = conduzione aerea, triangoletti = conduzione ossea. dB = perdita di udito in decibel, ISO = international standards organization. Riprodotti con il permesso della Oxford University Press, Brain 2000;123:82-92.

 

 

Riferimenti

  1. Leonard JV, Schapira AH. Mitochondrial respiratory chain disorders I: mitochondrial DNA defects. Lancet. 2000;355(9200):299-304.
  2. McFarland R, Taylor RW, Chinnery PF, Howell N, Turnbull DM. A novel sporadic mutation in cytochrome c oxidase subunit II as a cause of rhabdomyolysis. Neuromuscul Disord. 2004 Feb;14(2):162-6.
  3. Chinnery PF, Elliot C, Green GR, Rees A, Coulthard A, Turnbull DM, Griffiths TD. The spectrum of hearing loss due to mitochondrial DNA defects. Brain. 2000;123:74-81.
  4. Chinnery PF, Bindoff LA. 116th ENMC international workshop: the treatment of mitochondrial disorders, 14th-16th March 2003, Naarden, The Netherlands. Neuromuscul Disord. 2003 Nov;13(9):757-64.
  5. Kemp DT. Stimulated otacoustic emissions from within the human auditory system. Journal of the acoustic society of America. 1978;64:1386-91.
  6. Griffiths TD. Central auditory pathologies. Br Med Bull. 2002;63:107-20.
  7. Griffiths TD. Functional Imaging of Pitch Processing. In: Plack CJ, Oxenham AJ, editors. Pitch: Neural Coding and Perception. New York: Springer Verlag; 2005.
  8. Elverland HH, Torbergsen T. Audiologic findings in a family with mitochondrial disorder. Americal Journal of Otology. 1991;12:459-65.
  9. Sue CM, Lipsett LJ, Crimmins DS, Tsang CS, Boyages SC, Presgrave CM, Gibson WPR, Byrne E, Morris JGL. Cochlear origin of hearing loss in MELAS syndrome. Ann Neurol. 1998;43:350-9.
  10. Yamasoba T, Oka Y, Tsukuda K, Nakamura M, Kaga K. Auditory findings in patients with maternally inherited diabetes and deafness harboring a point mutation in the mitochondrial transfer RNA Leu(UUR) gene. Laryngoscope. 1996;106:49-53.
  11. Oshima T, Ueda N, Ikeda K, Abe K, Takasaka T. Bilaternal sensorineural hearing loss associated with the point mutation in mitochondrial genome. Laryngoscope. 1996;106:43-8.
  12. Prezant TR, Agapian JV, Bohlman MC, Bu X, Oztas S, Qui W-Q, Arnos KS, Cortopassi GA, Jabier L, Rotter JI, Shohat M, Fischel-Ghodsian N. Mitochondrial ribosomal RNA mutations associated with both antibiotic-induced and non-sydromic deafness. Nat Genet. 1993;4:289-94.
  13. Yamaguchi T, Himi T, Harabuchi Y, Hamamoto M, Kataura A. Cochlear implantation in a patient with mitochondrial disease--Kearns-Sayre syndrome: a case report. Adv Otorhinolaryngol. 1997;52:321-3.
  14. Tono T, Ushisako Y, Kiyomizu K, Usami S, Abe S, Shinkawa H, Komune S. Cochlear implantation in a patient with profound hearing loss with the A1555G mitochondrial mutation. Am J Otol. 1998 Nov;19(6):754-7.
  15. Rosenthal EL, Kileny PR, Boerst A, Telian SA. Successful cochlear implantation in a patient with MELAS syndrome. Am J Otol. 1999 Mar;20(2):187-90; discussion 90-1.
  16. Yasumura S, Aso S, Fujisaka M, Watanabe Y. Cochlear implantation in a patient with mitochondrial encephalopathy, acidosi lattica and stroke-like episodes syndrome. Acta Otolaryngol. 2003 Jan;123(1):55-8.
  17. Counter PR, Hilton MP, Webster D, Wardell T, Taylor RW, Besley G, Turnbull DM, Robinson PJ. Cochlear implantation of a patient with a previously undescribed mitochondrial DNA defect. J Laryngol Otol. 2001 Sep;115(9):730-2.
  18. Sinnathuray AR, Raut V, Awa A, Magee A, Toner JG. A review of cochlear implantation in mitochondrial sensorineural hearing loss. Otol Neurotol. 2003 May;24(3):418-26.
  19. Thompson VA, Wahr JA. Anesthetic considerations in patients presenting with mitochondrial myopathy, encephalopathy, acidosi lattica, and stroke-like episodes (MELAS) syndrome. Anesth Analg. 1997 Dec;85(6):1404-6.
  20. Chinnery PF, Turnbull DM. Mitochondrial medicine. Q J Med. 1997;90:657-66.
  21. Chinnery PF, Griffiths TD. Mitochondrial Otology (Chapter 8). In: Mitochondrial Medicine. DiMauro S and Schon EA (eds). Parthenon, London. 2006. pp 161-178. In: DiMauro S, Hirano M, Schon EA, editors. Mitochondrial Medicine. London: Parthenon; 2006. p. 161-78.

 

 

Tabella 1. La compromissione uditiva nella malattia mitocondriale – genotipo e fenotipo.

 Categoria   Sindrome Principali caratteristiche associate Difetto molecolare Ereditarietà
Sindromica          
  Multi-sistemiche KSS PEO, ptosi, atassia, retinopatia pigmentosa , blocco cardiaco. delezione nel mtDNA S
    CPEO  +/- debolezza prossimale degli arti delezione nel mtDNA o mutazione puntiforme. S o M
    MELAS Attacchi epilettici, encefalopatia, episodi di simil-ictus, diabete mellito, cardiomiopatia mtDNA 3243A>G M
    Sindrome di Leigh Recidivante encefalopatia, atassia, cardiomiopatia, insufficienza epatica DNA nucleare o mtDNA M o AR
    Encefalomiopatia Miopatia, diabete, encefalopatia, atassia mtDNA 14709T>C M
  Oligosindromiche MIDD Diabete mellito mtDNA 3243A>G M
    MIDD Diabete mellito mtDNA 8296A>G M
    MDD Distonia, cecità corticale, delusioni paranoidee. TIMM8A XLR
    OA Atrofia ottica OPA1 AD
    MMA Encefalopatia simil-Leigh, distonia SUCLA2 AR
Non-sindromica (isolate) Indotta da aminoglicosidi D   mtDNA 1555A>G M
  Non indotte da aminoglicosidi D   mtDNA 1555A>G M
    D   mtDNA 3243A>G M
    D   mtDNA 7445A>G M
    D   mtDNA 7472insC M
    D   mtDNA 7511T>C M
           

AD = autosomico dominante, AR = autosomico recessiva, CPEO = oftalmoplegia esterna progressiva cronica, D = sordità isolata (non-sindromica), KSS = sindrome di Kearns Sayre , MELAS = encefalomiopatia mitocondriale con acidosi lattica e episodi di simil-ictus, MIDD =  diabete e sordità ereditati maternamente, MMA = aciduria metilmalonica, M = ereditarietà materna, OA = atrofia ottica, S = sporadica, XLR = recessiva collegata a X

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